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Implantologia
Implantologia a Carico Immediato
Chirurgia Minimamente Invasiva
Implantologia Computer Guidata NobelClinician®
All-on-4®
Implantologia Zigomatica
Parodontologia


  Implantologia

L' implantologia è quella disciplina dell'odontoiatria che si occupa di sostituire uno o piu`elementi dentari tramite l'utilizzo di dispositivi cilindrici o conici in titanio: gli impianti osteointegrati. Gli impianti osteointegrati svolgono la funzione di radici artificiali sulle quali, attraverso diversi dispositivi, è possibile cementare o avvitare delle corone protesiche.
Dal 1965 migliaia di pazienti sono stati trattati con successo, utilizzando impianti osteointegrati secondo il Sistema Branemark. Il Prof. Per-Ingvar Branemark, ha scoperto il fenomeno dell'osteointegrazione, cioè la connessione strutturale e funzionale tra osso vitale e superficie implantare. Ha dimostrato che questa connessione tra l'osso ed il titanio è in grado di conferire un ancoraggio stabile e duraturo, che può essere utilizzato per supportare protesi dentali, facciali ed ortopediche. Alla scuola svedese si deve la metodica di osteointegrazione, basata sul carico differito e tesa a rendere più controllabile il successo dell'intervento implantologico: prevede l'utilizzo di impianti endossei a vite ed a connessione protesica, con carico differito, ovvero attesa 3-4 mesi in mandibola e 5-6 in mascella. Il protocollo originale di Branemark è stato variamente modificato così come gli impianti utilizzati, per accorciare i tempi di quiescenza degli impianti ed in definitiva dei tempi generali del trattamento. La scuola svedese ha prodotto importantissime innovazioni sia nella tecnologia di produzione sia nelle tecniche chirurgiche: adozione dei trattamenti di superficie per i corpi implantari, tecniche di rigenerazione tissutale sia ossea sia mucosa, in generale tutte quelle tecniche chirurgiche atte a rendere più adeguato il sito implantare all'inserzioni di questi impianti L'osteointegrazione degli impianti avviene nella maggior parte dei casi: studi internazionali, basati sulla valutazione scientifica di oltre 12.000.000 di impianti tipo Branemark posizionati in più di 3.000.000 di pazienti, seguiti per un periodo di oltre 25 anni, hanno dato percentuali medie di successo per ogni singolo impianto superiori al 90%. Le alte percentuali di successo a lungo termine sono subordinate al rispetto di un protocollo chirurgico adeguato e di altrettanto rigorosi controlli periodici associati a sedute di igiene orale.

Il paziente candidato agli impianti

Il paziente candidato agli impianti deve essere in buone condizioni di salute generale ed orale. In particolare, non deve avere in atto né malattie sistemiche, né malattie delle gengive e dei tessuti di sostegno del dente (Malattia Parodontale/Piorrea). Se presenti devono essere curate e risolte prima del trattamento implantare.
Molte delle cause che provocano malattie dei denti e delle gengive possono concorrere a determinare un prematuro fallimento degli impianti. Numerosi studi hanno dimostrato che i fumatori (oltre 20 sigarette al giorno) presentano percentuali di successo inferiori (80 - 85%). Il paziente candidato agli impianti, deve presentare in termini di volume una quantità di osso crestale (mandibolare/mascellare) adeguata per poter inserire gli impianti e garantirne il successo nel tempo. In alcuni casi, dopo la perdita dei denti, si verifica una riduzione del volume d'osso: riassorbimento osseo nella zona edentula. Questo riassorbimento è, a volte, di tale entità da non permettere l'inserimento dell'impianto per mancanza di supporto. Tali condizioni sono documentabili con esami radiologici adeguati: rx endorali, ortopantomografia, TAC (tomografia assiale computerizzata) In queste particolari situazioni, si rende necessario provvedere al ripristino dei volumi ossei con tecniche di rigenerazione ed espansione dell'osso, innesti ossei per incremento della cresta alveolare, rialzo del seno mascellare (chirurgia preprotesica).

Come si applicano gli impianti

Dopo aver eseguito l’anestesia locale nella zona interessata, viene praticata una incisione della gengiva e , mediante l’uso di particolari strumenti calibrati, si crea la sede adatta all’accoglimento dell’impianto. Prima di posizionare l’impianto nell’osso, quando necessario viene eseguito un controllo radiologico e , dopo aver inserito l'impianto si termina l’intervento con la sutura della gengiva al di sopra dello stesso. È questa la prima fase dell’intervento.La seconda fase avviene dopo l’integrazione dell’impianto stesso nell’osso del paziente. Tale fenomeno si attua in circa 4/6 mesi. Questo è il lasso di tempo necessario affinché l’osso che circonda l’impianto guarisca e blocchi lo stesso nella sua sede (osteointegrazione). La fase dell’integrazione è molto importante e richiede particolare attenzione da parte sia del medico che del paziente. La seconda fase consta in un piccolo intervento in anestesia locale per permettere l’inserimento delle componenti che serviranno a costruire il manufatto protesico dopo l’avvenuta guarigione delle gengive.Ad osteointegrazione e guarigione delle gengive avvenuta si passa alla fase della restaurazione protesica e, dopo i necessari passaggi, si giungerà al posizionamento dei nuovi denti sotto forma di protesi fissa.

 

Prof. Per-Ingvar Branemark

 

 





  Implantologia a
carico immediato

L'Implantologia a carico immediato è un intervento chirurgico innovativo, che presenta numerosi vantaggi sia per il clinico che per il paziente. Con il carico immediato il periodo di tre sei mesi di attesa per l’osteointegrazione viene completamente abolito Il protocollo operativo dell'implantologia a carico immediato ha rivoluzionato l’implantologia moderna, consiste nell’inserimento degli impianti e contestualmente (o nel giro di 24-48 ore dopo aver preso l’impronta e inviata al laboratorio per lo sviluppo dei modelli per la produzione della protesi) si esegue l’applicazione della protesi ancorata ad essi.
Naturalmente questo è possibile solo quando le caratteristiche anatomiche dei mascellari del paziente sono caratterizzate da una qualità ossea sufficiente per poter sostenere il carico masticatorio.

 






  Chirurgia minimamente invasiva

Quando le condizioni anatomiche lo consentono, ovvero è presente una sufficiente quantità di osso e di tessuto gengivale, è possibile posizionare gli impianti con tecniche minimamente invasive. Con queste tecniche si evita qualunque tipo di incisione e scollamento dei tessuti gengivali, si evita il posizionamento di punti di sutura con la conseguente riduzione dei tempi di guarigione.
La chirurgia senza incisioni consente una guarigione molto rapida, riducendo il rischio di sanguinamento e di gonfiore nel periodo post-operatorio. Queste tecniche sono particolarmente indicate nei pazienti affetti da malattie della coagulazione o compromessi dal punto di vista della salute generale.

 






  Implantologia Computer Guidata NobelClinician®

Ad oggi rappresenta la massima evoluzione nell'implantologia dentale.
Il nuovo software NobelClinician®, grazie alle funzioni avanzate di diagnosi digitale, consente al medico di pianificare l'intervento chirurgico al computer sulla base di informazioni radiografiche derivate dalla TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) eseguita secondo il protocollo a doppia scansione (protocollo NobelClinician®). Il sistema mostra la posizione e la profondità esatta degli impianti prima dell'intervento chirurgico, grazie alla visualizzazione bidimensionale (2D) e tridimensionale (3D) di una singola sede implantare o dell'intera arcata dentale.
Il trattamento diventa minimamente invasivo con indubbi vantaggi per il paziente in termini di riduzione sia del dolore che del gonfiore dopo l'intervento chirurgico, sia di tempo richiesto per applicare la protesi definitiva, consegnata successivamente alla fase chirurgica nella stessa seduta.
La tecnologia CAD-CAM consente all’odontotecnico di preparare la protesi stessa prima dell'intervento chirurgico.

 






  All-on-4®

Principio:
All-on-4® è un concetto di trattamento atto alla riabilitazione di una arcata dentaria con 4 impianti, due impianti diritti nella regione anteriore e 2 impianti inclinati nella regione posteriore, che supportano una protesi fissa avvitata per arcata completa con carico immediato.
Indicazioni:
pazienti affetti da edentulia totale mascellare o mandibolare con atrofia ossea verticale, orizzontale o entrambe, tale da richiedere in alternativa terapeutica, ricostruzioni con innesti ossei (prelievi ossei intra o extraorali o terapie rigenerative)
Vantaggi:
gli impianti angolati posteriori aiutano ad evitare strutture anatomiche importanti, possono essere ancorati all’osso anteriore di qualità migliore e offrono un miglior supporto alla protesi, riducendo le estensioni.
Gli impianti angolati posteriori consentono di eliminare la necessità di innesto osseo riducendo sensibilmente i tempi di trattamento.
Carico immediato con protesi fissa avvitata sui 4 impianti eseguito lo stesso giorno dell’inserimento degli impianti. Importante sottolineare che il concetto All-on-4® è indicato in pazienti con atrofia ossea severa, in alternativa alle procedure di innesto, pertanto la protesi applicata necessita di una struttura che sostituisca anche il tessuto gengivale deficitario (estetica rosa). Tutto ciò non significa necessariamente estetica peggiore o compromesso estetico ma, soluzione alternativa per il recupero della tridimensionalità volumetrica ridotta (atrofia) dei mascellari.
Può essere combinato con il concetto computer assistito di diagnosi e trattamento NobelClinician®.

 




  Implantologia
Zigomatica

 




  Paradontologia

La parodontologia è una disciplina di area odontoiatrica che si occupa della promozione della salute dell’individuo attraverso la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle patologie che colpiscono i tessuti di supporto dei denti e degli impianti. I tessuti di supporto dei denti sono la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare e l’osso alveolare. I tessuti di supporto degli impianti sono la mucosa perimplantare, l’osso alveolare e l’osso basale.
Lo scopo principale della parodontologia è preservare la dentatura naturale e, quindi, la funzione masticatoria, la fonazione e l’estetica dei pazienti; nel caso di elementi dentari da estrarre o estratti si occupa della loro eventuale sostituzione mediante impianti.
Le malattie parodontali, così come quelle perimplantari, sono provocate da alcune specie batteriche, sono influenzate nel loro decorso e gravità da numerosi fattori locali e sistemici e sono strettamente legate ad alcuni stili di vita. Esistono, altresì, correlazioni tra le parodontiti ed importanti patologie sistemiche quali le malattie cardiovascolari e le malattie dismetaboliche.
E’possibile distinguere gengiviti e parodontiti; le malattie che colpiscono i tessuti perimplantari comprendono, invece, le mucositi perimplantari e le perimplantiti.

I fattori di rischio che possono influenzare l'insorgenza e la progressione delle malattie parodontali e perimplantari sono: scarsa igiene orale, familiarità, fumo di tabacco, alcuni farmaci che influenzano gli aumenti di volume gengivale, il diabete, i deficit immunitari congeniti o acquisiti, alcune malattie sistemiche rare.

Il trattamento della malattia parodontale prevede:
Terapia parodontale non chirurgica
La terapia parodontale non chirurgica (terapia causale o eziologica) comprende:
• informazione, istruzione e motivazione del paziente al controllo di placca in sede domiciliare
e dei fattori di rischio per le patologie orali e parodontali.
• trattamento meccanico della superficie dentaria (sopra e sottogengivale).
• eliminazione dei fattori ritentivi di placca.

Terapia parodontale chirurgica
Lo scopo primario della terapia chirurgica è quello di ridurre il rischio di recidiva parodontale ripristinando una morfologia gengivale, ossea e dentale che favorisca l’igiene orale domiciliare.Le procedure chirurgiche idonee a modificare l’anatomia gengivale/ossea/dentale sono:
• Lembo di accesso: è un mezzo aggiuntivo alla terapia eziologica non chirurgica ed il primo trattamento chirurgico che può essere indicato.
• Chirurgia ossea resettiva (gengivale, ossea e radicolare) deve essere considerata come un trattamento finalizzato all’eliminazione della tasca ed alla creazione di una morfologia gengivale, ossea e dentale tesa a favorire un controllo agevole ed efficace dell’accumulo di placca batterica.
• Chirurgia ossea rigenerativa serve per ottenere la rigenerazione di tessuto di supporto attorno ad elementi dentari gravemente compromessi dalla malattia parodontale.
• Chirurgia muco-gengivale comprende l'insieme delle procedure atte alla correzione di difetti di morfologia, posizione e/o quantità dei tessuti molli parodontali. Questi difetti possono essere trattati con interventi a lembo o con innesti tissutali, utilizzando eventualmente anche biomateriali.

Bibliografia: Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, Ministero della Salute (settembre 2017).

 



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